I 5 errori più comuni nella scelta dei detergenti professionali per ristoranti
E come evitarli

Nel settore della ristorazione, la pulizia è un tema centrale: non è, infatti, solo una questione di immagine, ma anche e soprattutto di sicurezza alimentare, rispetto normativo e tutela della salute dei clienti.
Di conseguenza, scegliere i detergenti professionali giusti è fondamentale per garantire ambienti igienizzati e conformi alla normativa HACCP.
Vediamo insieme i 5 errori più comuni da evitare nella scelta dei detergenti professionali per ristoranti.


1. Utilizzare prodotti non idonei all’uso alimentare
Uno degli errori più gravi è l’utilizzo di detergenti non certificati per superfici a contatto con alimenti. Molti prodotti generici, infatti, non sono idonei per la pulizia di cucine professionali, banchi di lavoro e attrezzature alimentari. C’è una specifica normativa che regolamenta tutto questo, che è il Regolamento CE n. 852/2004 che impone l’uso di detergenti con indicazione specifica “idoneo per superfici a contatto con alimenti” e, per la disinfezione, di prodotti PMC – Presidi Medico-Chirurgici – o biocidi registrati.

2. Ignorare il pH del detergente
Il pH è un fattore determinante nella scelta dei detergenti professionali per le attività di ristorazione. Un pH sbagliato, infatti, può portare sia al danneggiamento delle superfici quanto ad un’azione inefficace nella rimozione dello sporco.
Bisogna sempre tenere a mente che:
- i detergenti acidi – pH <7 – sono ideali per rimuovere calcare e ossidazioni da superfici come le rubinetterie o dalla lavastoviglie
- i detergenti alcalini – pH >7 – sono efficaci contro grasso, oli e residui organici tipici di forni e piani cottura
- i detergenti neutri sono indicati per superfici delicate, come ad esempio l’acciaio inox e i vetri
Si deve quindi identificare la tipologia di sporco e scegliere il detergente con il pH adatto, evitando, inoltre, prodotti “universali” per usi non specifici.

3. Sottovalutare la concentrazione e il dosaggio
Un errore comune è utilizzare detergenti troppo diluiti, rendendoli inefficaci, o troppo concentrati, rischiando un effetto corrosivo, il deposito di residui chimici pericolosi e aumentando i costi di pulizia inutilmente. La soluzione a tutto ciò è molto semplice: basta seguire sempre le indicazioni di dosaggio riportate sull’etichetta o sulla scheda tecnica dei prodotti.

4. Non considerare la compatibilità con le attrezzature
Si potrebbe pensare che alcuni detergenti professionali, per la loro alta efficacia, possono danneggiare le superfici; ma non è il detergente in sé a causare il danno, quanto il suo utilizzo. Facciamo un esempio “classico”: utilizzare i disincrostanti acidi su superfici in alluminio, causandone la corrosione.
La soluzione a questo genere di problemi è una e molto semplice: prevenirli consultando sempre la scheda tecnica dei prodotti detergenti per verificare la compatibilità con i differenti materiali.

5. Trascurare la formazione del personale
La mancanza di formazione è una delle cause principali di errori nella pulizia professionale. Infatti, anche il miglior detergente è inefficace se utilizzato in modo scorretto, portando anche a contaminazioni crociate tra superfici e a danni a materiali e attrezzature.
È importante, quindi, che venga predisposto un piano di formazione per il personale addetto alle pulizie, che comprenda la conoscenza delle tipologie di detergenti utilizzati e le loro modalità d’uso, i sistemi di dosaggio e diluizione e le procedure di pulizia e sanificazione in cucina e sala.

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