Guida all'uso corretto dei prodotti per la pulizia delle piscine
Consigli e suggerimenti

Tenere l’acqua della piscina limpida non è solo una questione estetica: un trattamento chimico ben calibrato previene alghe, batteri e incrostazioni che rovinano rivestimenti e impianti. Trascurare i parametri di base – cloro, pH e alcalinità – porta a problemi costosi, oltre che a rischi per la salute degli utenti.

Conosci le 5 categorie di prodotti essenziali


1. Cloro o disinfettanti alternativi – eliminano germi e ossidano le materie organiche.
2. Regolatori di pH – acidi o alcalini, mantengono il valore ideale tra 7,2 – 7,6.
3. Algicidi – inibiscono la proliferazione di alghe verdi, gialle o nere.
4. Flocculanti/clarificanti – raggruppano particelle in sospensione per favorirne l’aspirazione.
5. Trattamenti shock – dosi elevate di cloro o ossigeno attivo per acque torbide dopo temporali o intense frequentazioni.

Suggerimento
Preferisci formulazioni in pastiglie a lento rilascio se usi la piscina nei weekend, oppure ipoclorito liquido se gestisci un impianto residenziale automatico: iniettori e pompe dosatrici ne facilitano l’erogazione continua.

Strumenti indispensabili di misurazione


• Kit a reagenti o strisce test: lettura rapida di cloro libero, pH, alcalinità totale.
• Fotometro digitale: consigliato per piscine condominiali o B&B, perché garantisce precisione +/- 0,05 pH.
• Termometro galleggiante: la temperatura influisce sulla velocità con cui il cloro si consuma.



Strumenti di misurazione e frequenze di controllo
Frequenza minima consigliata di misurazione dei parametri
Parametro Piscina privata Piscina a uso collettivo
Cloro libero 2 volte a settimana Quotidiano
pH 2 volte a settimana Quotidiano
Alcalinità totale Ogni 15 giorni Ogni 7 giorni

• Kit a reagenti o strisce test: lettura rapida e low-cost.
• Fotometro digitale: consigliato per piscine condominiali o B&B, precisione ±0,05 pH.
• Termometro galleggiante: la temperatura accelera o rallenta il consumo di cloro; tienila d’occhio.



Routine settimanale passo-per-passo
1. Rimuovi i detriti superficiali con un retino.
2. Spazzola pareti e scalette per staccare biofilm e alghe incipienti.
3. Aspira il fondo in modalità “Waste” se lo sporco è abbondante.
4. Analizza acqua – pH prima, cloro dopo.
5. Regola il pH con riduttore (bisolfato di sodio) o incrementatore (carbonato di sodio). Aspetta 2 h con la pompa in marcia.
6. Integra cloro: 1–2 ppm in dosaggio di mantenimento; 8–10 ppm se fai uno shock post-temporale.
7. Aggiungi algicida non schiumogeno in dose preventiva (10 ml per m³).
8. Se l’acqua è lattiginosa, versa flocculante liquido (15 ml per m³), lascia filtrare 12 h, poi aspira i fiocchi depositati.

Sicurezza prima di tutto
• Indossa guanti e occhiali quando maneggi prodotti chimici.
• Non miscelare mai clorati con acidi: si sviluppa cloro gassoso tossico.
• Stocca i bidoni in locale ventilato, lontano dalla luce e da fonti di calore.
• Aggiungi sempre il prodotto all’acqua, non viceversa per evitare schizzi corrosivi.

Soluzioni eco-friendly (quando e perché)
Se desideri ridurre l’impatto ambientale o soffri di pelle sensibile:
• Elettrolisi del sale: trasforma il sale in cloro gas in modo automatizzato. Richiede però pH più stabile.
• Perossido di idrogeno + UV: combo che distrugge clorammine senza residui; ottima per piscine interne.
• Biodegradabilità dei flocculanti: scegli formulazioni a base di chitosano, derivato dai gusci di crostacei.
Ricorda: prodotti “green” non significano zero manutenzione; monitorare i parametri resta essenziale.
Errori comuni da evitare
• Sovradosare il cloro pensando di ottenere acqua più limpida: oltre 5 ppm il rischio è pelle irritata e liner scolorito.
• Trascurare la filtrazione: l’80 % della pulizia passa da un filtro efficiente con controlavaggio regolare.
• Dimenticare la durezza calcio: sotto 200 ppm il liner si increspa; sopra 400 ppm compaiono incrostazioni calcaree.
• Chiudere la piscina senza bilanciamento invernale: alghe e biofilm “esploderanno” a primavera.

Stoccaggio e smaltimento responsabile


Conserva i prodotti nella confezione originale con etichetta leggibile. Smaltisci solo in eco-centro dedicato: così eviti contaminazioni ed è un plus in termini di E-E-A-T (Expertise, Experience, Authoritativeness, Trustworthiness) che Google valuta.

Conclusione
Un’acqua da cartolina è il risultato di monitoraggio costante, dosaggi corretti e prodotti di qualità scelti in base all’uso reale della piscina. Seguendo questa guida, ridurrai consumi, prolungherai la vita dell’impianto e garantirai bagni sicuri per tutta la stagione.



Domande frequenti

Qual è il livello di cloro ideale per una piscina privata? Mantieni il cloro libero tra 1 e 2 ppm durante la stagione balneare per assicurare disinfezione senza odori fastidiosi.
Ogni quanto tempo devo effettuare un trattamento shock? In media una volta al mese, ma anche dopo forti temporali, feste con molti bagnanti o se l’acqua appare torbida.
Posso usare prodotti per piscine fuori terra anche nelle piscine interrate? Sì. I principi attivi sono gli stessi; varia il dosaggio in base ai metri cubi d’acqua e alla portata del filtro.
È vero che un pH sbilanciato riduce l’efficacia del cloro? Assolutamente sì: a pH 8 il cloro è efficace solo al 20 % rispetto a pH 7,2.
Come prevenire le alghe nere, le più tenaci? Mantieni cloro costante sopra 1,5 ppm, spazzola regolarmente le pareti e usa un algicida a base di rame una volta al mese.


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