Brillantate lavastoviglie
Che cos’è e come funziona

Ogni settimana entriamo in cucine che sfornano centinaia di coperti. Vediamo bicchieri opachi, tazzine con gocce secche e chef che corrono ai ripari con panni in microfibra. Il più delle volte il nodo è uno: brillantante dosato male o assente. Ecco cosa abbiamo imparato ascoltando ristoratori, maître e responsabili HACCP.

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Cos’è il brillantante


Acqua demineralizzata: la base del prodotto.

Alcol etossilato: fa evaporare l’acqua più in fretta.

Tensioattivi cationici: “rompono” la tensione superficiale; l’acqua non si appiccica ai bicchieri.

Acido citrico: scioglie quel che resta di calcare.

Fragranze e conservanti in tracce, tutti conformi alle norme MOCA.

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Quando entra in gioco
Nell’ultimo risciacquo, a circa 65 – 75 °C. L’acqua è già bollente: il brillantante la fa scivolare in un velo (addio goccioline) e ne neutralizza la durezza residua. Il risultato non è “lucidatura miracolosa”, ma assenza di aloni.

Serve davvero? Dipende dalla durezza dell’acqua
Acqua dolce (fino a 15 °fH): di solito basta il sale rigenerante e un detersivo “tutto-in-uno”.

Acqua media (15-25 °fH): imposta il dosatore sul livello 1 o 2 e controlla i bicchieri una volta a settimana.

Acqua dura (oltre 25 °fH): il brillantante è essenziale. Regola il dosatore su 3-4 e ricarica appena si accende la spia.

Se non conosci la durezza del tuo impianto, una striscia test da due euro ti dà la risposta in mezzo minuto.

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Caricare il brillantante senza errori


Apri il tappo con la stellina all’interno della porta: è il suo serbatoio.

Versa lentamente fino al massimo, poi richiudi: senti un “click” e basta.

Pulisci subito eventuali colature (scivolano come olio).

Non mischiare mai detersivo e brillantante nel cestello: si forma schiuma e il ciclo va in tilt.

Errori classici che incontriamo (e come evitarli)
Sostituire il brillantante con aceto. Corrode guarnizioni e non rompe la tensione superficiale.

Lasciare a secco il serbatoio del sale. L’addolcitore non funziona, il calcare aumenta e il brillantante non basta.

Dosatore al massimo “così brilla di più”. Ottieni schiuma, lavaggi più lunghi e residui di tensioattivo.

Acqua fredda dentro la vasca quando è calda. Shock termico per vetri e componenti: non c’entra il brillantante, ma rovina comunque l’asciugatura.




Domande frequentissime
Il brillantante è nocivo?
Alle dosi rilasciate dalla lavastoviglie – poche gocce – no. È formulato proprio per l’uso a contatto con stoviglie.

Le pastiglie “tutto-in-uno” eliminano il problema?
Dipende dalla durezza. In acqua dolce sì; in acqua dura, meglio usare brillantante separato.

Il mio vetro resta velato nonostante tutto.
Controlla sale, bracci di lavaggio e temperatura dell’ultimo risciacquo: spesso il problema è lì, non nel brillantante.

In breve
Il brillantante è la terza gamba (insieme a sale e detersivo) per stoviglie perfettamente asciutte.

Dosalo in base alla durezza dell’acqua, non “a sentimento”.

Se, dopo aver seguito questi consigli, bicchieri e piatti sono ancora opachi, chiamaci: ci piace risolvere grane direttamente sul campo.

Carta Incarta, reparto detergenti professionali.

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