Materiali compostabili da alghe marine
Soluzioni alternative alle bioplastiche da mais

Nel 2025 l’attenzione verso packaging compostabile, sicuro per gli alimenti e davvero sostenibile è altissima. Accanto al PLA e alle bioplastiche derivate da amido di mais, stanno maturando soluzioni ottenute da alghe marine.

Cosa sono i materiali da alghe (in breve)


Con “bioplastiche da alghe” si indicano materiali ottenuti da macroalghe (kelp, Ulva, Sargassum) o dai loro polisaccaridi:
• Alginate (sali dell’acido alginico): ottimi film-former, trasparenti, termosaldabili con gli opportuni plastificanti.
• Agar e carragenine: polimeri estratti da alghe rosse; formano film e coating con buone proprietà barriera all’ossigeno.
• Cellulosa/alginati rinforzati: fogli e cartoni compositi con fibre di cellulosa, per vassoi o cartotecnica.
• PHA “da alghe” (indiretti): alcuni PHA sono prodotti da batteri alimentati con zuccheri derivati dalle alghe.
L’output finale non è sempre identico: film sottili, biocoating per carta/cartone, rinforzi per polpe fibrose termoformate, o sistemi multistrato (ad es. carta + strato alginato).

Perché considerarle alternative al PLA (mais)


• Nessuna competizione con le colture alimentari: le alghe non sottraggono terra arabile né acqua dolce.
• Accrescimento rapido e assorbimento di CO₂: le foreste marine sono ottimi “pozzi” di carbonio; l’alga cresce senza fertilizzanti.
• Riduzione nutrienti in eccesso: in aree eutrofiche, la coltivazione può aiutare a rimuovere azoto e fosforo.
• Tracciabilità e filiera corta: in molti Paesi europei esistono progetti di coltivazione marina controllata.
Attenzione però al greenwashing: gli impatti dipendono da specie, estrazione, energia usata e trasporti. Valuta sempre un LCA (analisi del ciclo di vita) quando disponibile.

Proprietà tecniche: punti forti e limiti


Punti forti
• Barriera all’ossigeno eccellente: i film da alginati/agar proteggono bene da ossidazione di caffè, snack secchi, spezie.
• Trasparenza e stampabilità con inchiostri a base acqua/UV, se supportati da primer idonei MOCA.
• Termosaldabilità (con plastificanti come glicerolo) e buona adesione come coating su carta/cartone.
Limiti tipici
• Sensibilità all’umidità: la barriera al vapore acqueo è modesta; servono accoppiamenti o coating idrofobici (sempre compostabili).
• Resistenza meccanica inferiore a PLA o PET: per oggetti rigidi meglio strutture “fiber-based” con rinforzi.
• Stabilità termica: contatti prolungati con liquidi caldi possono richiedere formulazioni dedicate.

Conclusione tecnica: funzionano benissimo per confezionare alimenti secchi o come strati barriera su carte e cartoni; su prodotti molto umidi/grassi o uso microonde vanno testate versioni specifiche.

Applicazioni pratiche nel food service


• Bustine e flowpack per tè, spezie, frutta secca, biscotti “secchi”.
• Coating anti-unto su cartoncino per pasticceria e bakery.
• Pellicole edibili (alcune formulazioni) come separatori per fette o topping.
• Vassoi/fasce in cartone con strato da alghe come barriera ossigeno/oli.
• Etichette/liner compostabili per imballi monomateriale carta.

Per il take-away caldo/umido: valuta carte accoppiate con bio-coating idrorepellente sempre certificato compostabile.

Compostabilità e fine vita (cosa verificare)


“Biodegradabile” non basta: per evitare ambiguità, cerca certificazioni riconosciute:
• EN 13432 (compostabilità industriale) — “OK compost INDUSTRIAL”: disintegrazione in impianto a specifiche condizioni.
• OK compost HOME (compostabilità domestica) — standard più severo a basse temperature.
• Marine biodegradability: è un test diverso (es. ASTM D6691). Non giustifica la dispersione in mare: il rifiuto va comunque conferito correttamente.
Ricorda: multistrati carta+alga sono compostabili solo se tutti gli strati lo sono e se certificati insieme. Evita l’accoppiamento con polimeri fossili non compostabili.

Sicurezza alimentare (MOCA): che cosa chiedere al fornitore


Qualsiasi materiale a contatto con alimenti in UE deve rispettare la normativa MOCA (Reg. 1935/2004 e GMP 2023/2006, più misure specifiche). Prima di acquistare:
1. Dichiarazione di Conformità (DoC) completa di limiti di migrazione e condizioni d’uso (tempo, temperatura, tipologia alimento).
2. Report di prova da laboratorio ISO 17025 (migrazione globale e specifica).
3. Schede tecniche su temperatura massima, idoneità a grassi/acidi, forno/microonde.
4. Certificazioni compostabilità aggiornate (numero certificato e organismo).

Costi, disponibilità e personalizzazione
• Costo: oggi superiore a carta semplice o PLA base, ma in calo con la scala produttiva.
• Supply chain: progetti europei stanno aumentando le coltivazioni; verifica provenienza e stagione (possibili picchi di domanda).
• Branding: stampa digitale per piccole tirature, serigrafia/flexo per medie-grandi. Usa inchiostri idonei MOCA e, se possibile, compostabili.

Come scegliere (checklist rapida)
• Hai definito gli alimenti da confezionare (secchi, umidi, grassi)?
• Ti servono barriere a ossigeno o umidità?
• Il fornitore fornisce DoC MOCA e certificazioni EN 13432/OK HOME?
• Il materiale è monomateriale o accoppiato? Tutti gli strati sono compostabili?
• Hai testato termosaldatura, stampa, logistica (magazzini umidi/caldi)?
• Hai istruzioni chiare per il conferimento rifiuto (umido/impianto compostaggio)?

Conclusioni (perché hanno senso oggi)
I materiali da alghe non sostituiscono tutto, ma sono una leva concreta per ridurre plastica fossile e colture dedicate al packaging. Nelle giuste applicazioni (alimenti secchi, carte barrierate, cartotecnica premium) uniscono prestazioni e narrativa sostenibile forte, con basi tecniche e documentali verificabili. La strada maestra: scegliere formulazioni certificate, comunicare in modo onesto e progettare imballi semplici da smaltire.

FAQ – Materiali compostabili da alghe marine
Le bioplastiche da alghe sono “migliori” del PLA?
Dipende dallo scenario d’uso. Offrono ottima barriera all’ossigeno e non usano suolo agricolo, ma soffrono l’umidità: per prodotti molto umidi può servire un accoppiamento compostabile.

Sono adatte al contatto diretto con alimenti?
Sì, se il produttore rilascia DoC MOCA e report di migrazione. Verifica sempre condizioni d’uso (grassi, acidi, temperature).

Posso buttarle nel compost di casa?
Solo se certificate OK compost HOME. In caso contrario vanno conferite nell’organico destinato a impianti industriali.

Si degradano anche in mare?
Esistono formulazioni che mostrano biodegradazione in ambiente marino, ma non è un lasciapassare: l’abbandono nell’ambiente resta vietato.

Si possono personalizzare con stampa?
Sì. Funzionano bene con digitale, serigrafia e flessografia, usando inchiostri idonei al contatto alimentare; per il compost scegli inchiostri certificati.


Vuoi Informazioni?
Clicca per chiamare adesso
+39057820044
oppure invia adesso la tua richiesta.
info@cartaincarta.it